Plant Blindness


“Tutti i boschi, le foreste, le piante, i fiori, gli animali, gli insetti, gli uccelli e i luoghi naturali che incontriamo nella vita sono i potenti alleati che, in virtù nel nostro karma favorevole, abbiamo meritato: dobbiamo sempre cercare di essere all’altezza dell’incontro con loro. Essi si manifestano nei momenti opportuni e a volte stanno al nostro fianco per molti anni, alcuni per tutta una vita. Ci aiutano persino nel transito dalla vita alla morte e dalla morte alla successiva rinascita. Per tutte queste ragioni l’atteggiamento che dovremmo tenere di fronte alle immagini della natura è un atteggiamento di profonda, incondizionata gratitudine.”
Qual è il colore dell’ultimo fiore che hai visto? Ricordi il suo profumo? Ricordi l’ultimo albero che hai visto o toccato? Quando è stata l’ultima volta che hai ringraziato la natura per tutti i suoi doni?
Siamo in realtà incapaci di percepire totalmente l’ambiente naturale che ci circonda. Lo sai che puoi vedere, percepire e ricordare solo il 20% della biodiversità intorno a te? Gli scienziati la chiamano plant blindness, che è una limitazione nel vedere la natura. Riconosciamo solo ciò che già conosciamo perché non siamo in grado di vedere o notare le piante, gli alberi, i fiori, le bacche, i frutti nel nostro ambiente. È una sorta di alienazione, come se avessimo voltato lo sguardo dall’atra parte. Questo porta con se evidenti conseguenze catastrofiche sia per l’uomo che per la natura.
L’uomo ha dimenticato di prendersi cura della sua unica fonte di vita, si è immerso nella mente e ha disconnesso ogni forma di contatto con l’ambiente che lo circonda che non è solo materia, ma anche spirito, dei, dee, avi, è il ritorno a se stesso.
Rituale di connessione
Prenditi del tempo per riconnetterti con la natura, siedi in un bosco, davanti al tuo albero protettore, davanti alla pianta del tuo appartamento. Viviamo in un universo immaginale dove tutto può essere simboleggiato: un intero tempio della foresta può rientrare in un ficus piantato in un vaso, il bosco intero può stare in un bonsai e la giungla in un’orchidea. Bisogna avere forza immaginativa e soprattutto tanto sentimento d’amore.
Connettiti attraverso il respiro e il potere del mantra:
Io non sono la mia mente
Voglio vedere ciò che non riesco a vedere.

Cerca di essere consapevole e di prestare attenzione oltre i tuoi occhi e i tuoi sensi.
Io non sono la mia mente
Voglio vedere ciò che non posso vedere.
“C’è sempre un momento quando ti addentri in un bosco in cui senti un cambio dell’energia, come se la vibrazione frenetica del mondo non potesse più avanzare, d’improvviso ti accorgi di essere avvolto da un alito caldo e umido di pace e profondità. In quel momento “entri il bosco”: entri nel bosco e il bosco entra in te.”

Selene Calloni Williams

Lo Shinrin Yoku di Marie Kondo

Fare il bagno nella foresta significa lasciare che la luce soffusa, la saggezza degli alberi e i suoni della fauna selvatica dei boschi ti invadano, portino via gli impegni delle nostre giornate troppo piene e ci consentano rallentare per incontrare il battito primordiale del mondo.

Gli angoli duri e la luce blu del nostro ambiente costruito possono iniziare a logorarsi sul corpo e ingombrare la mente. Ritagliati un po’ di tempo per un viaggio nella spa migliore e meno costosa della terra – la natura – per l’esperienza che riempie l’anima di shinrin-yoku, che letteralmente significa “bagno nella foresta”.

Il bagno nella foresta è l’esperienza di immergersi nella natura come se fosse un bagno, lasciandosi lavare tutti i sensi. Il concetto di bagno nella foresta è stato sviluppato in Giappone e la frase è stata coniata nel 1982. Il bagno nella foresta è più di un’escursione: è un’interazione meditativa e radicata con la natura. Camminare attraverso la foresta senza meta ma con attenzione ci avvicina alla magia e alla saggezza del mondo.

Disconnettersi con il mondo umano delle macchine e del cemento e riconnettersi con la natura offre più che aria fresca e una nuova prospettiva. Studi scientifici hanno rivelato sostanziali benefici fisici e mentali per il bagno nella foresta. Circondati di foglie verdi calmanti nei boschi per abbassare la pressione sanguigna e gli ormoni dello stress. Chinati e respira la terra muschiata e il muschio, perché il profumo della foresta veicola composti organici noti per rafforzare il sistema immunitario. Goditi la brezza e i rumori della terra e senti la tensione attenuarsi, la rabbia disperdersi e la malinconia dissiparsi.

Dove andare

Un’escursione in siti come la foresta pluviale di Hoh nell’Olympic National Park a Washington, il Parco nazionale di Shiretoko a Hokkaidō o la foresta pluviale di Monteverde negli altopiani del Costa Rica porterebbe a esperienze di medicina delle foreste profonde. Luoghi con una grande biodiversità, il che significa cori di uccelli e fauna forestale sana, migliorano notevolmente i vantaggi fisiologici e psicologici del bagno nella foresta.

Tuttavia, il bagno nella foresta non richiede miglia remote e infinite di alberi secolari. Shinrin-yoku è accessibile a tutti. Trova un’area naturale vicino a te e immergiti in essa, non importa quanto piccola. Un parco cittadino o un giardino botanico, anche un lotto di terreno abbandonato ricoperto di cespugli, può permetterti di concentrarti sulle piante e sugli animali e seguire le loro storie mentre calmi la tua.

Trovare il posto giusto per te è la chiave per una connessione appagante. Alcuni boschi ti porteranno esperienze di balneazione più felici di altri. Potresti preferire vagare vicino a uno specchio d’acqua o al profumo dei cedri. Il tuo posto potrebbe sembrare familiare o estraneo, ma fornisce quel qualcosa di speciale in cui solo tu trovi conforto.

Cosa portare

Vestiti con intenzione con un abbigliamento comodo per il movimento e gli strati giusti per il tempo previsto. Non fa mai male portare l’acqua durante una passeggiata. Sia che porti con te una bellissima bottiglia d’acqua di cristallo per un’ulteriore sferzata di energia positiva o una bottiglia d’acqua termica per mantenere le bevande fredde durante la tua escursione, assicurati di scegliere un recipiente leggero che ti dia gioia.

Il bagno nella foresta è un momento di osservazione ed esperienza, ma forse il tuo giocare nella foresta richiederà un intermezzo su una panchina o su un terreno soffice. Metti un taccuino nella borsa per un momento di riflessione o di espressione. Puoi portare la famiglia e gli amici a fare un bagno nella foresta, ma ricorda di dedicarti  momenti di pace e tranquillità per entrare in comunione con la natura prima di tornare alla conversazione.

Una volta arrivato

Vaga con abbandono e gioia! Shinrin-yoku ti permette di avventurarti oltre le strutture umane della tua vita quotidiana e nel mondo naturale. Apri la tua mente all’apprendimento e alla purificazione tra le formazioni naturali e la crescita.

Utilizza tutti e cinque i sensi:

Respira profondamente.

Assapora la pioggia o la brezza baciata dal sole.

Chiudi gli occhi e fai scorrere le mani lungo la corteccia di un albero per sentirne la consistenza.

Lascia che i tuoi piedi parlino mentre guidano la tua avventura naturale.

Ascolta i suoni minuscoli e vasti del mondo naturale al lavoro.

Quando andare

Shinrin-yoku può verificarsi a qualsiasi ora del giorno o della notte. In effetti, visitare i siti di balneazione nella foresta in momenti diversi rivelerà nuove narrazioni naturali. La tua macchia di verde locale presenterà viste, odori e suoni completamente diversi alle 6:00 e alle 18:00.

Lo stesso vale per le stagioni: il bagno nella foresta avviene nello spazio, ma anche nel tempo: neve, pioggia, sole e vento portano le proprie rivelazioni al paziente osservatore.

Se non hai tempo durante una settimana intensa per andare nella foresta, prenditi un momento per respirare la natura a casa attraverso l’aromaterapia. Ispira ricordi del passato shinrin-yoku con i profumi degli alberi. Porta l’hinoki, l’amato cedro giapponese, nella vasca da bagno con un bagnoschiuma legnoso hinoki. Lascia che il cipresso aromatico ti trasporti in un boschetto tranquillo e antico quando ti vesti al mattino e apri un cassetto contenente una bustina di legno terroso. Regalati un massaggio alle mani tra un incontro e l’altro con un unguento per il corpo profumato all’abete e al pino. Prenditi cura delle piante della tua casa, guarda la coccinella passeggiare sui vetri della finestra e inspira profondamente. Questi totem naturali ti guideranno fino a quando non potrai tornare al tuo rituale di bagno nella foresta.

(Marie Kondo)

Shinrin-Yoku, ancorati alla terra, fuori dallo spazio e dal tempo

Il sole si alza lento al di sopra della linea infinita dell’orizzonte, infiamma il cielo di arancione e tinge i contorni delle nuvole di rosa, con bagliori di un quadro impressionista. Intanto i raggi corrono per la pianura erbosa e poi, uno dopo l’altro, si adagiano sulla foresta, scacciando dal sottobosco le ombre più scure. Rischiarano gli alberi, le foglie e ogni filo d’erba che incontrano sul loro cammino, dissolvono la nebbia opaca che si attarda tra le rocce. Risvegliano con passo cadenzato gli abitanti della foresta e scaldando la pietra grigia che il tempo ha vestito di muschi e licheni. la marcia dei raggi porta con sé l’alito della vita: il vento corre a spettinare le fronde degli imponenti cedri. S’insinua tra i rami, accarezza la corteccia, rinvigorisce i fiori. Sembra un sogno. Inspiro ed espiro profondamente. Mi guardo intorno e solo ora capisco davvero cosa intendano i giapponesi con Shinrin-yoku, l’antica pratica del bagno nella foresta, tradotto dagli inglesi con forest bathing. Fina dalla più remota antichità, la cultura di questo paese è intrisa del profondo rispetto per la natura. E’ proprio nel sole, nella terra, nell’acqua, nelle montagne, nelle folate di vento e negli alberi che gli antichi abitanti del Giappone intuivano un’energia spirituale, il respiro vitale che attraversa e anima tutti gli elementi naturali, i cosiddetti kami.

Buddismo e shintoismo – entrambe religioni ufficiali del Giappone – individuano nella foresta il regno delle divinità. Per il buddismo la natura è un vero e proprio testo sacro, mentre secondo lo shintoismo in essa risiedono spiriti divini che abitano tutte le creature, anche gli alberi: i kami, appunto. In natura ce ne sono tantissimi e si trovano ovunque; data la loro presenza, le foreste stesse diventano luoghi di culto. Secondo gli antichi abitanti del Giappone, i rami agiscono su di noi favorendo il contatto con la natura attraverso tutti i sensi: è solo così che diventa possibile immersi nel paesaggio che ci circonda e mettere finalmente in pratica l’arte dello Shinrin-yoku.

E’ fondamentale sapere che non si tratta di una semplice camminata: Shinrin infatti vuol dire “foresta”, mentre Yoku “bagno”; Shinrin-yoku significa quindi immergersi totalmente nell’atmosfera della foresta e godere dell’esperienza attraverso tutti e cinque i sensi. Detta così potrebbe sembrare una variante del jogging oppure una forma di esercizio fisico, in realtà consiste semplicemente nell’entrare in contatto con la natura, nel connettersi a essa attraverso sensazioni fisiche ed emotive.

L’essenza di questa attività è essere in armonia con gli elementi, ristabilendo il contatto con il mondo attraverso i sensi. Con lo Shinrin-yoku è possibile acquisire conoscenza della realtà che ci circonda e stabilire una connessione profonda con quei luoghi della natura che sanno rigenerarci e che sono parte del nostro patrimonio genetico.

(Le Yen Mai)

La nazione delle piante

Se il regno vegetale fosse una nazione, le regole che la governerebbero sarebbero completamente diverse dalle nostre.

Osservando la Nazione delle piante possiamo compiere una vera e propria rivoluzione copernicana che salvaguardi e diffonda la vita dei viventi e delle generazioni future.

Carta dei diritti delle piante

art.01 La Terra è la casa comune della vita. La sovranità appartiene ad ogni essere vivente

art.02 La Nazione delle Piante riconosce e garantisce i diritti inviolabili delle comunità naturali come società basate sulle relazioni fra gli organismi che le compongono

art.03 La Nazione delle Piante non riconosce le gerarchie animali, fondate su centri di comando e funzioni concentrate, e favorisce democrazie vegetali diffuse e decentralizzate

art.04 La Nazione delle Piante rispetta universalmente i diritti dei viventi attuali e di quelli delle prossime generazioni

art.05 La Nazione delle Piante garantisce il diritto all’acqua, al suolo e all’atmosfera puliti

art.06 Il consumo di qualsiasi risorsa non ricostituibile per le generazioni future dei viventi è vietato

art.07 La Nazione delle Piante non ha confini. Ogni essere vivente è libero di transitarvi, trasferirsi, vivervi senza alcuna limitazione

art.08 La Nazione delle Piante riconosce e favorisce il mutuo appoggio fra le comunità naturali di esseri viventi come strumento di convivenza e di progresso

(S.Mancuso)

Verde brillante

Le piante sono esseri intelligenti? Partendo da questa semplice domanda Stefano Mancuso e Alessandra Viola conducono il lettore in un inconsueto e affascinante viaggio intorno al mondo vegetale. Gli autori chiariscono l’antica origine di certi luoghi comuni e rivelano le insospettabili facoltà delle piante: queste creature sono tutt’altro che organismi inferiori e, come gli altri esseri viventi, sono dotate di sensi, dormono, hanno un carattere, comunicano fra loro e con gli animali, adottano strategie per la sopravvivenza, hanno una vita sociale. Sono capaci di scegliere, apprendere e ricordare; sono perfino in grado di calcolare la gravità. La loro intelligenza, negata per secoli in osservanza dei dogmi aristotelici, è oggi affermata sulle basi di una seria sperimentazione scientifica e non può più essere messa in dubbio. Le piante, indispensabili alla sopravvivenza dell’uomo fin dalla sua comparsa sulla Terra, sono così destinate a svolgere un ruolo sempre più importante per il futuro sviluppo scientifico e tecnologico. Altro che “vegetali”!

linv.org

chiedi il permesso

Prima di tagliare un ramo di albero o togliere un fiore, fate sapere allo spirito dell’albero o della pianta cosa farete, in modo che possa togliere la vostra energia da quel luogo e non sentire il taglio così forte.

Quando vai nella natura e vuoi prendere una pietra sul fiume, chiedi al custode del fiume se ti permette di prendere una delle tue pietre sacre.

Se devi scalare una montagna o fare un pellegrinaggio nella giungla, chiedi il permesso agli spiriti e ai custodi del luogo. È molto importante che tu comunichi, anche se non lo senti, ascolti o vedi.

Entra in ogni luogo con rispetto, perché tutta la natura ti ascolta, ti vede e ti sente. Ogni mossa che fai nel microcosmo genera un grande impatto sul macrocosmo.

Quando ti avvicini alla vegetazione, sii grato per la medicina che ha per te.

Onora la vita nelle sue varie forme e abbi la consapevolezza che ogni essere sta compiendo il suo scopo. Nulla è stato creato per riempire gli spazi, siamo tutti qui a ricordare la nostra missione, ricordando chi siamo e risvegliandoci dal sogno sacro di tornare a casa!

Shinrin-Yoku

Per millenni gli esseri umani hanno vissuto a stretto contatto con la natura, ma l’urbanizzazione forzata degli ultimi secoli ha finito per alterare un equilibrio consolidato generando in tutti noi una condizione di stress. Shinrin-yoku (letteralmente “bagno nel bosco”, in inglese Forest Bathing) è la parola giapponese che definisce una profonda immersione nella natura. Non è una forma di esercizio fisico e non è una semplice passeggiata. È un’esperienza codificata di sollecitazione dei cinque sensi per educarsi all’ascolto dei suoni di un bosco, alla capacità di respirarne i profumi, di osservare la luce e le sfumature dei colori, alla sensibilità nello stabilire un contatto con le piante e con la terra. Perché, come dimostrano tanti recenti studi, quando siamo in armonia con la natura il sistema nervoso si riequilibra, le difese immunitarie si rafforzano, la frequenza cardiaca si abbassa, le capacità di concentrazione e di memorizzazione aumentano sensibilmente. In questo manuale pratico e poetico – un caso internazionale venduto in 15 Paesi – il professor Qing Li, immunologo e fondatore della Società Giapponese di Medicina Forestale, ci guida alla scoperta e alla pratica dello shinrin-yoku illustrando con grande chiarezza e semplicità un’esperienza destinata a cambiare in meglio le nostre vite.

Shinrin Yoku

«Noi facciamo parte di questa Terra. Quindi il benessere della Terra e il nostro benessere sono collegati. Se ce ne prendiamo cura in modo sostenibile, ciò si riflette sulla nostra salute e sul nostro equilibrio interiore. E al tempo stesso trattare bene noi stessi – nel corpo e nello spirito – avrà un effetto benefico sull’ambiente».

Daishizen

L’arte giapponese di percepire la natura

Iniziazione allo shintoismo, imparare a guardare il mondo con occhi nuovi

Iniziazione al buddhismo:come trasformarsi a contatto con la natura

Iniziazione ai segreti della poesia giapponese: l’arte di percepire i simboli