Shinrin-Yoku, ancorati alla terra, fuori dallo spazio e dal tempo

Il sole si alza lento al di sopra della linea infinita dell’orizzonte, infiamma il cielo di arancione e tinge i contorni delle nuvole di rosa, con bagliori di un quadro impressionista. Intanto i raggi corrono per la pianura erbosa e poi, uno dopo l’altro, si adagiano sulla foresta, scacciando dal sottobosco le ombre più scure. Rischiarano gli alberi, le foglie e ogni filo d’erba che incontrano sul loro cammino, dissolvono la nebbia opaca che si attarda tra le rocce. Risvegliano con passo cadenzato gli abitanti della foresta e scaldando la pietra grigia che il tempo ha vestito di muschi e licheni. la marcia dei raggi porta con sé l’alito della vita: il vento corre a spettinare le fronde degli imponenti cedri. S’insinua tra i rami, accarezza la corteccia, rinvigorisce i fiori. Sembra un sogno. Inspiro ed espiro profondamente. Mi guardo intorno e solo ora capisco davvero cosa intendano i giapponesi con Shinrin-yoku, l’antica pratica del bagno nella foresta, tradotto dagli inglesi con forest bathing. Fina dalla più remota antichità, la cultura di questo paese è intrisa del profondo rispetto per la natura. E’ proprio nel sole, nella terra, nell’acqua, nelle montagne, nelle folate di vento e negli alberi che gli antichi abitanti del Giappone intuivano un’energia spirituale, il respiro vitale che attraversa e anima tutti gli elementi naturali, i cosiddetti kami.

Buddismo e shintoismo – entrambe religioni ufficiali del Giappone – individuano nella foresta il regno delle divinità. Per il buddismo la natura è un vero e proprio testo sacro, mentre secondo lo shintoismo in essa risiedono spiriti divini che abitano tutte le creature, anche gli alberi: i kami, appunto. In natura ce ne sono tantissimi e si trovano ovunque; data la loro presenza, le foreste stesse diventano luoghi di culto. Secondo gli antichi abitanti del Giappone, i rami agiscono su di noi favorendo il contatto con la natura attraverso tutti i sensi: è solo così che diventa possibile immersi nel paesaggio che ci circonda e mettere finalmente in pratica l’arte dello Shinrin-yoku.

E’ fondamentale sapere che non si tratta di una semplice camminata: Shinrin infatti vuol dire “foresta”, mentre Yoku “bagno”; Shinrin-yoku significa quindi immergersi totalmente nell’atmosfera della foresta e godere dell’esperienza attraverso tutti e cinque i sensi. Detta così potrebbe sembrare una variante del jogging oppure una forma di esercizio fisico, in realtà consiste semplicemente nell’entrare in contatto con la natura, nel connettersi a essa attraverso sensazioni fisiche ed emotive.

L’essenza di questa attività è essere in armonia con gli elementi, ristabilendo il contatto con il mondo attraverso i sensi. Con lo Shinrin-yoku è possibile acquisire conoscenza della realtà che ci circonda e stabilire una connessione profonda con quei luoghi della natura che sanno rigenerarci e che sono parte del nostro patrimonio genetico.

(Le Yen Mai)

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