
“Come stai?”
“Per risponderti dovrei aprirti completamente il mio cuore. Lo vuoi? Altrimenti ti posso rispondere che va bene. E passiamo al prossimo argomento.”
“Se te l’ho chiesto è per sapere come stai realmente!”
“Ne sei sicuro? Se faccio sgorgare il mio cuore sarai inondato dal mio mondo. E potrai annegarci.”
“So come nuotare. E voglio farlo insieme a te. Per mischiare i nostri mari interiori e toccare onde nuove. E’ l’unico modo di incontrarsi davvero. E divenire abili marinari della vita.”
“Se anneghiamo entrambi nei nostri maremoti?”
“Il rischio c’è. Ma rimanere immobili ognuno nel proprio porto sicuro è una morte più atroce. Io voglio la vita. Voglio mescolarmi alla schiuma delle tue onde, raggiungere nuovi abissi e perdermi in acque diverse. Allagami! Di te.”
“Se non ti piacerà ciò che ti arriverà?”
“Sarà un problema mio. Vorrà dire che avrai smosso in me mari interiori rimasti paludi per troppo tempo. Avrò finalmente l’occasione di tuffarmi in queste acque. Ed esplorarle a fondo. Grazie a te.”
“Allora preparati: ho in serbo per te una cascata di parole in risposta alla tua domanda.”
“Pescale nel profondo del tuo torrente e falle fluire in me. Le raccoglierò nel mio cuore, come un lago che amorevolmente riceve le acque di tutti i suoi fiumi. Ricordati che solo l’acqua che scorre è acqua viva. Rimaniamo vivi. Almeno io e te.”
Elena Bernabè