festa della geomanzia

Il caso non esiste. Questa è per me l’ennesima conferma della bellezza e della magia che la vita ci propone ogni giorno ma che noi spesso non siamo in grado di vedere perchè troppo presi da altro…e magari quando ce ne accorgiamo pensiamo solo si tratti di coincidenze.

E’ da un pò di tempo che sto pensando di raccogliere online il materiale che negli anni di studio e ricerca ho raccolto e archiviato, finalmente stamattina ho trovato il tempo e l’ispirazione per farlo. Mi sono alzata di buon umore, piena di energia e ho iniziato…mi risuonavano nella mente le parole di Goethe: “Qualunque cosa tu possa fare, o sognare di fare, incominciala. L’audacia ha in sé genio, potere e magia. Incomincia adesso. “

Poi controllo l’agenda e wow! Meraviglia! Oggi è il 28 maggio, festa della Geomanzia! Quale giorno migliore per iniziare il viaggio visto che proprio di questo tratta il blog?

Per me si stratta di una grande passione e di uno stile di vita a cui non potrei più rinunciare, una professione e una missione che ogni giorno mi insegna qualcosa di nuovo. Amo in modo particolare la definizione che ne dà Richard Feather Anderson, presidente della American School of Geomancy: “Si può pensare alla Geomanzia come all’arte di leggere il linguaggio della Terra, attraverso il quale essa ci trasmette le scelte che ha fatto nella creazione di ogni luogo”.

Geomanzia è anche una antica scienza olistica per vivere in armonia con la Terra, la più antica forma di celebrazione della sacralità di un luogo, l’arte di trovare il posto giusto ed il momento giusto per le attività umane, una modalità ecologica e spirituale di utilizzo degli spazi, la progenitrice dell’odierna ecopsicologia, la madre di tutte le scienze naturali. Ogni cultura ha sviluppato il proprio metodo geomantico e ha dato nomi diversi a questo linguaggio: il fatto che sia stata applicata in tutto il mondo in tutte le epoche rappresenta ulteriore conferma che tutto è interconnesso e che la ricerca di armonia riflette una esigenza universale.

Oggi abbiamo il compito e la responsabilità di recuperare questo linguaggio ed applicarlo da subito, non abbiamo più tempo da perdere: la natura ci sta dimostrando in tutti i modi che la razza umana ha adottato comportamenti auto-distruttivi (siamo l’unica specie vivente che inquina il luogo in cui abita e assume cibo non sano…anche le formiche sanno fare di meglio…) benchè tutti abbiamo pari necessità di trovare cibo, acqua e riparo.

Iniziamo dunque da noi stessi e prendiamo consapevolezza di voler essere i custodi del luogo in cui viviamo, i sacerdoti del nostro spazio sacro. “Se vuoi cambiare il mondo devi inizare dal tuo paese. Se vuoi cambiare il tuo paese devi inizare dal tuo villaggio. Se vuoi cambiare il tuo villaggio devi inizare dalla tua casa. Se vuoi cambiare la tua casa devi inziare da te stesso”. (proverbio cinese)

Come? Celebriamo oggi la geomanzia esprimendo per prima cosa la ferma risoluzione di voler riprendere contatto profondo con la natura e con lo spirito del luogo in cui viviamo. Poi chiudiamo gli occhi, facciamo un bel respiro e ascoltiamo per alcuni minuti ciò che i nostri sensi riescono a percepire (sensazioni di caldo/freddo, rumori in lontananza, eventuali profumi che arrivano dall’esterno ma anche rumori, fastidi, brividi che possiamo provare all’interno del nostro corpo). Sempre ad occhi chiusi ripercorriamo con la mente gli spazi che ci circondano, notando se ci arrivano colori, luci o sensazioni. Ringraziamo la forza vitale che sentiamo scorrere nelle nostre cellule e che ci avvolge da tutte le direzioni. Chiediamo perdono per eventuali azioni che noi o qualcuno della nostra genìa ha compiuto contro la natura o uno qualsiasi degli esseri senzienti. Perdoniamoci per esserci allontanati dalla Grande Madre, lei lo ha già fatto. Benediciamo questo nostro corpo che a volte sembra limitarci, ammalarsi o invecchiare, eppure è il veicolo sacro che ci consente di fare esperienza di ritorno consapevole alla luce. Rinnoviamo la nostra fede nei confronti della vita, che partecipa di un disegno più grande rispetto a quanto noi umili individui riusciamo a comprendere. Amiamo con tutto il nostro cuore il cammino che stiamo percorrendo e le persone che viaggiano con noi. Riaprendo gli occhi, insipiriamo ed espiriamo sentendo che l’aria che entra nei nostri polmoni è la stessa che hanno respirato altri e che il suolo su cui poggiamo i nostri piedi è il medesimo che altri calpestano. Accendiamo un incenso con l’intenzione di rinnovare il patto di connessione profonda con Madre Terra.

All’interno del paradigma geomantico non c’è separazione tra individui e pianeta, tra spirito e materia, tra interno ed esterno. Camminare su questo sentiero sacro ci consente di coltivare il nostro paesaggio interiore e allo stesso tempo occuparci del mondo esterno come facce della stessa medaglia, diverse ma non separate.

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